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Nature Restoration Law, approvata la proposta di legge europea per tutelare la superficie terrestre e marina: cosa prevede

25 agosto 2023

Dare nuova vita e spazio alla natura, evidenziando la necessità di tutelare il Pianeta attraverso azioni mirate che contrastino il cambiamento climatico: con questi obiettivi lo scorso 12 luglio il Parlamento europeo ha approvato la Nature Restoration Law. Si tratta di una proposta di legge chiave per la protezione della natura e che potrebbe invertire la rotta a beneficio dell’ambiente: ecco perché e cosa prevede. 

 

Che cos’è la Nature Restoration Law

La Nature Restoration Law è parte integrante del Green Deal europeo - il pacchetto di norme presentato dalla Commissione Europea per combattere il cambiamento climatico - e della Strategia europea per la biodiversità: ache definita “legge per il ripristino della natura e degli habitat”, la proposta mira a creare un quadro legislativo necessario per il recupero e la conservazione degli ecosistemi europei in linea con gli obiettivi climatici dell'Unione europea. In particolare la legge fissa come traguardo generale il ripristino di almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell'UE entro il 2030 e di tutti gli ecosistemi che necessitano di interventi di ripristino entro il 2050. Uno scopo che risponde a esigenze specifiche:  secondo l'ultima valutazione dell'Agenzia europea dell'ambiente (Eea) sullo “Stato della natura nell'Ue 2020”, l'81% degli habitat protetti, il 39% delle specie di uccelli protetti e il 63% delle altre specie si trovano in un cattivo stato di conservazione.

 

Le cause vanno ricercate nelle continue pressioni antropiche sui sistemi naturali, quali l'agricoltura intensiva, il consumo di suolo, l'inquinamento, la silvicoltura non sostenibile e il cambiamento climatico. La proposta di legge parte proprio da queste evidenze, sottolineando l’esigenza di salvaguardare gli ecosistemi sani che forniscono alimenti e sicurezza alimentare, acqua pulita, pozzi di assorbimento del carbonio e protezione dalle catastrofi naturali provocate dalla crisi climatica.

 

Quali sono i target stabiliti dalla Nature Restoration Law

La proposta di legge combina un obiettivo generale di recupero a lungo termine della natura - nelle aree terrestri e marine dell'Ue  - con obiettivi di ripristino vincolanti per determinati habitat e specie. Nel dettaglio si propone di intervenire su ecosistemi specifici:

 

 

 

  • insetti impollinatori: l’obiettivo è invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e ottenere un aumento delle popolazioni di questi preziosi insetti, implementando relative metodologie di monitoraggio;
  • ecosistemi forestali: la mission è aumentare le superfici forestali, lo stock di carbonio organico (componente misurabile della sostanza organica del suolo), le foreste a età mista e l'abbondanza di specie di uccelli in esse presenti;
  • ecosistema urbano: l’ambizione indicata dalla proposta di legge prevede di minimizzare le perdite nette di spazio verde urbano entro il 2030 e aumentare la superficie totale da esso coperta tra il 2040 e il 2050;
  • ecosistemi agricoli: la Nature Restoration Law punta a incrementare la quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad alta diversità;
  • ecosistemi marini: il traguardo indicato è il ripristino di habitat marini -  come le praterie di posidonia -  o i sedimenti sui fondali che offrano benefici significativi per la mitigazione dei cambiamenti climatici, insieme alla salvaguardia degli habitat di specie marine iconiche come delfini e focene, squali e uccelli marini;
  • connettività fluviale: la proposta di legge punta a identificare e rimuovere le barriere che impediscono la connettività delle acque di superficie, in modo da riportare almeno 25.000 km di fiumi a uno stato di libero scorrimento entro il 2030.

 

Per ciascun ecosistema gli obiettivi indicati dalla Nature Restoration Law sono importanti e ambiziosi. A questo punto dell’iter legislativo il Parlamento europeo può avviare i negoziati con il Consiglio ed elaborare il testo finale della legislazione: durante questa fase, potranno essere apportate modifiche al testo e agli Stati membri sarà chiesto di redigere un piano nazionale di ripristino che illustri i progetti e le iniziative che intendono perseguire per raggiungere l'obiettivo dell'Ue. Un’occasione per ragionare con lungimiranza sul futuro del Pianeta e agire concretamente.

 

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