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Rifiuti urbani, a che punto siamo in Italia e come ottimizzarne la raccolta

31 gennaio 2023

La produzione nazionale dei rifiuti urbani (RU) nel 2021 si attesta a 29,6 milioni di tonnellate, in aumento del 2,3% rispetto al 2020. A mostrare questo dato è il Rapporto elaborato dal Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

 

Nonostante le differenze territoriali, l’aumento di produzione dei rifiuti si riscontra in tutte le macroaree geografiche: le regioni del sud fanno registrare la crescita percentuale più consistente (+2,9%), seguono le regioni del centro (+2,5%) e quelle del nord (+1,9%). Dati significativi che fanno emergere l’importanza di implementare in tutti i territori la gestione integrata del ciclo dei rifiuti, così da valorizzarli e dare loro una seconda vita in ottica di circolarità.

 

In particolare, la fotografia fatta dal Rapporto ISPRA registra un incremento nella produzione di rifiuti nei 16 comuni con popolazione residente superiore ai 200mila abitanti. Qui l’incremento tra 2020 e 2021 è stato ancora più alto del +2,8% della media nazionale. A eccezione della Valle d’Aosta e dell’Emilia-Romagna, la cui produzione è rimasta pressoché stabile, tutte le altre regioni italiane hanno fatto rilevare un aumento dei rifiuti prodotti.

 

La ripresa dell’economia dopo la crisi pandemica è all’origine della crescita dei rifiuti urbani prodotti in Italia nel 2021. Le cause principali sono individuate nella riapertura delle attività commerciali, industriali, artigianali, accentuate dalla ripresa degli spostamenti e dei flussi turistici.

Ad aumentare è anche la raccolta differenziata dei rifiuti, indispensabile per garantire la gestione virtuosa degli scarti. Con riferimento all’intero periodo 2011-2021 si registra un incremento medio annuo della raccolta della frazione organica pari al 5,1%, con un valore massimo del 9,7% tra il 2013 e il 2014.

 

Sul totale del territorio servito dal Gruppo Iren attraverso Iren Ambiente, ovvero oltre 3,8 milioni di abitanti, la percentuale di raccolta differenziata è del 70,3% (nel 2021), con punte che superano l’81%, contro un dato nazionale che si attesta al 63% (dati anno 2022). A fare la differenza l’attenzione per il trattamento di varie tipologie di rifiuti, l’impiego di attrezzature innovative e la sperimentazione di progetti innovativi per aumentare la qualità del servizio.

L’andamento della raccolta differenziata secondo i dati ISPRA

Frazione organica, carta, vetro, plastica, legno, rifiuti metallici e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) costituiscono i vari settori di destinazione della raccolta differenziata.

 

Nello specifico la frazione organica è costituita da rifiuti biodegradabili prodotti da cucine e mense, dalla manutenzione di giardini e parchi, dalla raccolta presso i mercati e dai rifiuti biodegradabili destinati alla pratica del compostaggio domestico. Dai dati ISPRA si registra una raccolta della frazione organica pari a quasi 7,4 milioni di tonnellate, con un incremento del 3% rispetto al 2020.

 

La raccolta differenziata della frazione cellulosica (carta e cartone) supera 3,6 milioni di tonnellate, con un incremento del 3,3% rispetto al 2020. Il quantitativo raccolto al nord è pari a oltre 1,8 milioni di tonnellate, quello del centro a 858 mila tonnellate e quello del sud a 931 mila tonnellate.

 

Carta e cartone insieme a frazione organica rappresentano il 58% del totale della raccolta differenziata del 2021, con un leggero calo di incidenza rispetto al 58,5% dell’anno precedente.

 

La raccolta differenziata del vetro si attesta intorno a 2,3 milioni di tonnellate, in aumento rispetto al 2020 (+1,2%).

La plastica continua a mostrare una crescita dei quantitativi raccolti, pari al 6,4%. Sia per il vetro che per i rifiuti plastici, gli imballaggi costituiscono una fetta importante della differenziata della plastica (rispettivamente il 92 e il 95%).

 

La raccolta del legno è in crescita: è passata da 881 mila tonnellate a oltre 1 milione di tonnellate. Rispetto al 2021, tutte le macroaree geografiche fanno registrare un aumento dei quantitativi intercettati: +15,3% al Nord, +9,9% al Centro e +12,1% al Sud.

 

La raccolta dei rifiuti metallici è pari a circa 372 mila tonnellate, con una crescita dell’1% rispetto al 2020. Mentre nelle regioni centrali e meridionali questo tipo di raccolta continua a crescere, al nord il dato rimane pressoché stabile.

 

Il quantitativo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) raccolto in modo differenziato è pari a 290 mila tonnellate, facendo rilevare una crescita del 2,1% rispetto al 2020. Al centro e al sud sono stati raccolti quantitativi rispettivamente pari a 61 mila e 70 mila tonnellate. Oltre all’aumento della raccolta differenziata, lo studio ISPRA sottolinea la necessità di potenziare il riciclo e di dimezzare il conferimento in discarica: a riguardo il Gruppo Iren opera nel segno dell’innovazione e, attraverso la propria controllata Iren Ambiente, realizzerà in Toscana il primo impianto in Italia per l’estrazione di metalli preziosi dai RAEE a utilizzare un processo a minor impatto ambientale.

 

Innovazione al servizio dei territori: i cestini intelligenti di Iren

Per ridurre il ricorso alle discariche è necessario incentivare nuovi impianti di trattamento. La gestione dei rifiuti urbani deve essere implementata anche attraverso tecnologie digitali e, l’installazione di cestini intelligenti a Riomaggiore, rappresenta un esempio virtuoso.

 

L’obiettivo è migliorare e semplificare lo smaltimento dei rifiuti e, le caratteristiche che rendono innovativo il cestino smart, lo consentono: alimentato esclusivamente con energia solare, grazie all’utilizzo di un piccolo pannello solare e di una batteria interna, compatta i rifiuti evitando accumuli. Inoltre, a renderlo più efficiente contribuisce la possibilità di monitorare a distanza lo stato di riempimento del cestino, attraverso un’app. Innovazione ed efficacia al servizio dei territori, in linea con gli obiettivi di sostenibilità che il Gruppo persegue e consolida nei territori in cui opera.

 

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