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The Ocean Race alla tappa finale, le testimonianze dell’equipaggio del Team Genova

23 giugno 2023

Adrenalina, avventura e disciplina: caratteristiche indispensabili per affrontare una sfida ambiziosa come quella di The Ocean Race, la più impegnativa regata mondiale in equipaggio che vede affrontarsi i velisti in tutti gli oceani del pianeta.

Ben otto le tappe di quest’anno (Alicante, Capo Verde, Cape Town, Itajaí, Newport, Aarhus, Kiel (Fly-by), The Hague, Genova), per una distanza di circa 32mila miglia: il Gruppo Iren è protagonista di questa avventura unica con il Team Genova, nato dalla partnership con The Austrian Ocean Racing.

 

L’equipaggio sta partecipando alle regate di The Ocean Race nella categoria VO65 Sprint e il conto alla rovescia in vista dell’arrivo a Genova di The Ocean Race è ormai iniziato: a EveryDay i membri dell’equipaggio raccontano com’è la vita a bordo e quali sono le loro sensazioni in prossimità del grande evento finale che segnerà la chiusura di un’esperienza eccezionale.

 

 

Vivere The Ocean Race: i racconti dell’equipaggio del Team Genova

Una competizione sportiva lunga mesi che attraversa praticamente ogni clima e condizione possibili: The Ocean Race, insieme ai Giochi Olimpici e all'America’s Cup, è stata negli ultimi 50 anni uno degli appuntamenti più importanti nel panorama delle competizioni velistiche. Per affrontarla, non basta lo spirito d’avventura ma è necessaria una preparazione precisa che coinvolge corpo e mente.

 

Lo spiega bene la velista Claudia Rossi: “Sicuramente The Ocean Race è una sfida molto impegnativa e ti dà tanta adrenalina in corpo: questo ti spinge a fare sempre di più. Però bisogna sempre restare concentrati e usare la testa, perché quando sei in mezzo all'oceano non è mai facile, soprattutto in una barca come questa che richiede tanta professionalità e impegno. È necessaria una preparazione fisica ma soprattutto una preparazione mentale e la capacità di fare squadra”.

 

 

Farsi forza a vicenda per superare ogni avversità, alzando ogni volta l’asticella degli obiettivi: “The Ocean Race ti porta all’estremo della profondità della tua paura - afferma Andrea Pendibene - insieme all’equipaggio devi trovare la forza di andare avanti e affrontare ogni situazione cercando di dare il massimo”.

 

 

 

 

Mettere a sistema le competenze, gestire la vita a bordo e non arrendersi davanti alle intemperie: per rendere possibile tutto questo l’organizzazione dell’equipaggio è indispensabile e parte dalla programmazione delle giornate che dev’essere flessibile per adeguarsi alle esigenze della navigazione. “In una giornata tipica ci si organizza a prescindere dal sistema di turni assegnato - spiega la velista Deborah BlairDopo quattro ore di assetto e navigazione si va a riposo. Ma non è proprio un riposo: è più che altro non essere attivi sull'assetto e sulla navigazione perché poi per qualsiasi cosa, qualsiasi deviazione, strambata o cambio di vela, devi alzarti ed essere pronto ad aiutare gli altri”.

 

“La tipica giornata a bordo in realtà non esiste perché è tutto dettato dagli imprevisti: le giornate sono infinite, c’è luce per venti ore ed è difficile rimanere in un ritmo biologico fisso e in una routine stabilita – continua Cecilia Zorzi – Fissare dei piccoli gesti quotidiani però aiuta: dal lavarsi i denti al rispettare l’orario dei pasti è qualcosa che ti permette di rimanere collegata alla vita di Terra. Sono delle piccole ancore che ti aiutano ad essere sempre performante”.

 

 

 

 

Sostenibilità e salvaguardia degli oceani guidano The Ocean Race

Quest’anno la regata storica che unisce il globo da un capo all’altro ha come tema principale la sostenibilità dei mari e degli oceani. Una priorità che viene perseguita anche a bordo: “La salvaguardia degli oceani è davvero qualcosa che sperimentiamo in prima persona  -  racconta il capitano Oliver Kobale - Mentre salpiamo vediamo un sacco di rifiuti di plastica che galleggiano in giro e proviamo a ridurre gli sprechi in generale. Cerchiamo di riutilizzare le bottiglie e proviamo a risparmiare sulla plastica il più che possiamo. Penso che sia davvero una responsabilità che tutti dovrebbero prendersi”.

 

Lo confermano anche le parole di Andrea Pendibene, membro dell’equipaggio: “Nella vita quotidiana in città ci si rende poco conto di quanto sia necessario tutelare la salute dell’ambiente e delle nostre acque. Quando invece navighi in mezzo all’oceano capisci la forza devastante dell’inquinamento di cui siamo gli unici artefici e per questo dobbiamo cercare di limitare al massimo gli sprechi di bordo”.

 

 

The Ocean Race vuole consolidare la consapevolezza al riguardo e agevolare un cambiamento positivo: “Credo che possiamo costruire una buona consapevolezza con lo sport che facciamo - specifica lo skipper Gerwin Jansen –Siamo qui fuori, utilizziamo il vento e l’oceano e possiamo essere eccellenti ambasciatori per lanciare e promuovere un messaggio riguardo la sostenibilità e la salute degli oceani”.

Dalle acque alla terra: dal 24 giugno al 2 luglio 2023 The Ocean Race sarà a Genova, dove il nuovo Waterfront di Levante ospiterà l'Ocean Live Park, vestendosi a festa per celebrare la regata. L’emozione dell’equipaggio è forte e chiara: “L’arrivo a Genova sarà sicuramente pazzesco: il ritorno a casa è sempre emozionante e arrivarci con The Ocean Race e la sua atmosfera sarà davvero qualcosa di grande. Dare la possibilità a tutti i velisti e agli appassionati di vederci arrivare sarà una grande occasione per la velistica italiana” spiega Cecilia Zorzi.

 

“Comincio a sentire Genova come una mia seconda casa - conclude lo skipper Gerwin Jensen - Abbiamo passato molto tempo in questa città e ricevuto un grande supporto, perciò non vediamo l’ora di navigare, ammirare Genova e possibilmente portare a casa un buon risultato”.

 

 

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